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Capurso – Schiller Park: 20 anni di gemellaggio

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Vi proponiamo le immagini inedite e amatoriali, del Gemellaggio di Capurso con Schiller Park del 1994. Qui di seguito, l’articolo del ventennale del gemellaggio pubblicato nell’ultimo numero di settembre 2014 di Capurso Web Tv Magazine.

Tanti ricordi, tante emozioni, tanta nostalgia riaffiorano nella memoria di tutti quei capursesi che venti anni fa hanno assistito e partecipato ad uno dei momenti più importanti per la nostra piccola cittadina: venerdì 9 settembre Capurso divenne ufficialmente “sorella” di Schiller Park, un comune degli Stati Uniti d’America, sobborgo di Chicago, situato nell’Illinois dove risiedeva un gran numero di capursesi, emigrati lì a cercar fortuna. Una “fratellanza” (il gemellaggio con una città d’oltre oceano) raggiunta con lo scopo di valorizzare il patrimonio sociale, culturale e (perché no) economico di Capurso, fortemente voluta da chi quell’America l’aveva già vissuta ed era a conoscenza di quali benefici Capurso avrebbe potuto trarre da questa grande opportunità. 1994-2014. Numeri banali ma che racchiudono la lunga storia di una straordinaria esperienza che con il trascorrere degli anni, da molti, è stata “abbandonata nel baule dei ricordi”, impolverato e che da tempo non viene aperto. Quando Alessandro Centrone mi parlò di questo importantissimo anniversario, mi sembrò quasi scontato dover dedicare (su un magazine locale ad uscita mensile e anche sul web con dei video inediti) uno “Speciale” per questo avvenimento di così importante rilievo storico per Capurso. Abbiamo pensato quindi di contattare i protagonisti del gemellaggio e conoscere i loro ricordi che, nonostante gli anni trascorsi, sembrano ancora rimanere vivi nelle memorie di chi quell’evento l’ha vissuto in prima persona, come ad esempio il sindaco allora in carica Michelangelo Guerra a cui abbiamo rivolto alcune domande.

 

Vent’anni di gemellaggio della Città di Capurso con Schiller Park. Lei all’epoca era il primo cittadino capursese. Che ricordi ha di quel momento?

Tanti i ricordi legati alle persone e agli avvenimenti di quei giorni. Ricordo la grande e sentita partecipazione di popolo: Capurso per una settimana si fece coinvolgere e partecipò con vivo entusiasmo alle varie manifestazioni organizzate. I Consiglieri Comunali, la Giunta Municipale, i dirigenti e i dipendenti del Comune parteciparono con grande slancio. Approfitto di questa occasione per ringraziare tutti i dipendenti comunali, con particolare riguardo il dott. Vito Prigigallo e Tonino Sincero (all’epoca comandante dei Vigili Urbani), che si impegnarono con profonda dedizione per la buona riuscita dell’evento. Ricordo la gente comune, le scolaresche e il personale docente, i commercianti, gli artigiani, i coltivatori diretti, gli operatori della nostra “ Zona Industriale” etc… tutti parteciparono entusiasti alla realizzazione del programma, con incontri, dibattiti, presentazione dei prodotti locali. Il sindaco di Schiller Park, la sig.ra Anna Montana e tutta la delegazione americana furono fortemente colpiti dall’accoglienza, dal calore e dall’entusiasmo che la gente di Capurso, con grande rispetto, trasmetteva loro giorno dopo giorno. Indimenticabile l’affabilità di Raffaele Vitone proprietario dell’Hotel 90, che con sincero spirito di collaborazione mise a disposizione la struttura alberghiera per il soggiorno degli ospiti e lo svolgimento di diverse cerimonie ed incontri. Elogiabile il contributo del Prof. Gino Pastore, che accompagnò la delegazione di Schiller Park per il paese nuovo ed il centro storico, illustrandone la vita, la storia e la cultura. Probabilmente in questo momento non cito alcuni protagonisti: chiedo scusa, ma dopo vent’anni alcuni dettagli possono sfuggirmi. Tuttavia due avvenimenti in particolare mi colpirono fortemente lasciando in me traccia profonda. Innanzitutto il giorno della sottoscrizione e proclamazione del Gemellaggio in sede di Consiglio Comunale votato all’unanimità da tutti i Consiglieri, seguito da un lunghissimo applauso degli stessi, della piccola rappresentanza dell’Associazione Maria SS. del Pozzo di Chicago con a capo il Presidente Roberto Giuseppe, dell’intera delegazione del Comune di Schiller Park con a capo il Sindaco Sig.ra Montana Anna e di tutta la popolazione presente: occhi lucidi, grandi sorrisi, strette di mano e grandi abbracci suggellavano una unione viva e vera. Bellissimo. Il secondo avvenimento che ho ben fermo nella mente è la visita al Santuario della Madonna del Pozzo con le due delegazioni. Ricevuta la calda accoglienza da parte del Padre Guardiano, Padre Modesto Guastadisegni, ci fermammo ad ammirare l’immagine della Madonna. Dopo alcuni minuti di profondo silenzio, volsi lo sguardo al sindaco, la sig.ra Anna Montana per invitarla a proseguire nella visita, ma tentennai e mi bloccai: era totalmente assorta, quasi rapita, il suo volto era pieno di lacrime. Un groppo alla gola mi bloccò, non riuscii più a parlare. Usciti dalla chiesa la sig.ra Montana, quasi scusandosi, mi spiegò cosa fosse accaduto: nel contemplare l’immagine Sacra, il suo pensiero era volato ai racconti dei nostri concittadini emigrati, alla loro venerazione per la Madonna del Pozzo, ai Suoi miracoli e alla Sua Misericordia. In molti le avevano affidato una preghiera da portare ai piedi della Madre Santa di Capurso, consigliandole di porre anche il suo cuore, perché “la nostra Madonna non delude mai”.

Gemellaggio della nostra cittadina con Schiller Park… perché?

Era il desiderio che da qualche anno molti nostri emigrati, tornando a Capurso per i festeggiamenti in onore della Madonna del Pozzo di fine Agosto, in maniera un po’ confusa e poco chiara, chiedevano di realizzare: poter organizzare un qualcosa che li facesse sentire sempre legati al territorio di origine. Tramite un amico fui avvicinato dal Sig. Roberto Giuseppe, capursese di origine e residente a Schiller Park, all’epoca Presidente della’Associazione “ Maria SS. Del Pozzo Society”, il quale mi chiese se l’Amministrazione Comunale di Capurso avesse interesse a rafforzare i collegamenti con gli emigrati Capursesi residenti nell’area di Chicago, poiché il loro più grande desiderio era sentirsi legati alla terra di origine e non essere dimenticati o abbandonati. L’idea mi piacque molto e informai il Vice Sindaco Centrone, in quanto responsabile del settore turismo sport etc…, invitandolo a fare uno studio di fattibilità. Per Giulio fu un invito a nozze. Infatti, dopo aver completato lo studio (dal quale emerse, tra l’altro, che in quell’area geografica c’era una forte presenza di Capursesi) prima la Giunta Comunale e poi il Consiglio Comunale approvarono all’unanimità la delibera propositiva.

Ad affiancarla, c’era il caro Giulio Centrone…

Giulio all’epoca era il Vice Sindaco ed era Il cuore del Gemellaggio: come ho già detto sposò tutta l’iniziativa con slancio, determinazione e grande generosità. Dedicò la quasi totalità del suo impegno amministrativo al Gemellaggio con Schiller Park. Si preoccupò di costruire lo staff, stilare il programma, relazionandosi con forze politiche, operatori, associazioni e sindacati del nostro territorio, intessere rapporti con i soggetti privati, l’associazione “Maria SS. Del Pozzo Society” di Chicago e le istituzioni di oltre oceano, e non ultimo accordi Istituzionali con l’Ambasciata degli USA in Italia e il Ministero degli Esteri italiano. Il risultato: una perfetta macchina organizzativa curata nei dettagli. Un vero organizzatore. L’impegno profuso in questa manifestazione da parte del Vice Sindaco è stato senz’altro encomiabile, la carica la traeva dal suo essere stato in prima persona emigrato negli USA sino alla fine degli anni ’60: sapeva quale e quanta gioia avrebbe portato questa “unione” a chi, per scelta o per necessità, era rimasto in America. Il tutto, per certi versi, aveva il sapore del riscatto sociale. Giulio, inoltre, scriveva e parlava molto bene l’inglese, mentre il resto della delegazione italiana   per poter dialogare con la delegazione americana si avvaleva della preziosa collaborazione della capursese Mariangela Capobianco, interprete.

Cosa ne è rimasto oggi di questo gemellaggio?

Una risposta fredda potrebbe essere: un bel ricordo. Per onestà però sento il dovere di dire che, dopo la nostra gestione amministrativa, altre amministrazioni, compresa l’attuale, hanno tentato di mantener vivo il rapporto, ma “per mantenere il fuoco acceso bisogna soffiare in due”. Senza dubbio lo scambio culturale riveste un ruolo essenziale, ma ritengo sia necessario implementarlo con quello che dovrebbe essere riconosciuto quale vero collante: lo scambio commerciale. Un’idea potrebbe essere quella di costituire una commissione bilaterale che se ne occupi. Un gesto semplice ma significativo potrebbe essere riposizionare agli ingressi della nostra cittadina i cartelli che ricordano il gemellaggio. Per ricominciare.

Anche Alessandro Centrone, figlio di Giulio all’epoca vicesindaco, sottolinea che: “conoscere la storia che ci ha preceduto è sempre necessario per capire quello che ci accade. Il gemellaggio tra Capurso e i nostri concittadini negli Stati Uniti ha molto più di 20 anni, merito di sei giovani, capursesi e non, che il 4 dicembre 1922 registrarono a Springfield ,capitale dell’Illinois, lo statuto della ” Maria del Pozzo Society”. I 70 anni che sono seguiti sono stati un lungo corteggiamento, frutto di un innamoramento incondizionato in primo luogo per la Madonna del Pozzo e di conseguenza per Capurso. Le rimesse dei capursesi di Chicago non hanno solo contribuito alla “sistemazione” delle proprie famiglie ma sono state un volano per la crescita economica, territoriale, sociale e culturale dell’intero paese. Dal 1922 ad oggi non c’è stata festa patronale senza l’indispensabile contributo dei nostri “paesani”, non c’è stata necessità della chiese e del santuario a cui si è fatto fronte anche grazie alla “Maria SS. del Pozzo Society”. Ecco da dove nasce il gemellaggio con Schiller Park. Nasce sulle solide fondamenta gettate 72 anni prima, in pieno spirito cristiano e solidale, infatti la “Maria SS. del Pozzo Society” è costituita come società di mutuo soccorso. All’art. 2 dello statuto si legge: “Lo scopo di detta società è quello di soccorrersi a vicenda in caso di bisogno, di promuovere sentimenti di amore fraterno, di tenere sempre vivo l’affetto e l’amore verso la Patria d’origine e di continuare le tradizioni della Madonna del Pozzo, come: l’Incoronazione, la Novena, la Festa di Agosto e di tenere vivo il rapporto con Capurso che è la sede delle nostre tradizioni”. Se questa non è una dichiarazione d’amore… poco ci manca. L’idea di mio padre era proprio quella di “corrispondere quest’amore”, queste attenzioni nei confronti di Capurso che fino ad allora erano state a senso unico. Ma il gemellaggio non fu solo dare “onore al merito” dei capursesi d’oltre oceano, ma era anche tanto altro. Era storia, educazione civica, geografia, inglese e tutte le sfaccettature che la cultura può avere. Era fare conoscere ai ragazzi e ai giovani capursesi che anche i nostri padri, i nostri nonni sono stati migranti facendo le traversate atlantiche di 40 giorni passando per Ellis Island, come oggi gli immigrati del sud del mondo passano da Lampedusa. Era fare conoscere ai figli dei capursesi le loro origini. Era “marketing territoriale” quando questa parola non era ancora stata inventata. Promuovere Capurso presso le scuole americane con rapporti epistolari e scambi di studenti è il modo migliore per trasmettere alle nuove generazioni la curiosità verso un territorio che altrimenti in quei luoghi resterebbe sconosciuto. Tutto questo è ancora possibile. È pur vero che i membri della Society sono un po’ avanti con l’età, ma hanno la volontà e la determinazione di ventenni. Da ultimo l’acquisto, lo scorso anno, di un grande locale dove ha sede l’associazione e dove quotidianamente si riuniscono per mantenere vivi i legami tra i capursesi e continuare a vivere le nostre tradizioni. E comunque ci saranno sempre nuove generazioni a cui parlare di Capurso, che rimane il paese d’origine delle proprie famiglie; ragazzi a scuola che vogliono imparare l’italiano dagli italiani perché ancora oggi lo ascoltano in casa; oltre a famiglie americane che si incuriosiranno sentendo parlare i loro figli di un paese di 15.000 abitanti in provincia di Bari in South of Italy. A questo punto la palla è nelle nostre mani, soprattutto perché i “paesani” di seconda e terza generazione possano continuare a tenere vivo il legame con le proprie origini. La “Maria del Pozzo Society” il prossimo anno proverà a realizzare, nel nuovo locale, una cappella dedicata alla Madonna, perché non ripartire proprio da lì? E poi magari da cosa “rinasce” cosa”.

Tante sono state le persone coinvolte in questo avvenimento. Giuseppe Roberto, detto Joe, americano d’adozione ma capursese DOC, vent’anni fa era il presidente dell’Associazione Madonna del Pozzo di Chicago e fu proprio lui, con Giulio Centrone a curare tutti i rapporti e ad iniziare le pratiche per il gemellaggio attraverso l’associazione “Sister Cities”. L’unico rammarico che rimane al sig. Joe è quello che non sia data più continuità al gemellaggio e che quindi sia entrato tutto nel dimenticatoio. Anche Vito Prigigallo, fu chiamato a partecipare in prima persona, incaricato dal sindaco Guerra nel seguire gli americani a Capurso. Svariate iniziative e manifestazioni furono organizzate e si susseguirono durante tutta la permanenza degli americani; e i suoi ricordi volano proprio lì, al fermento della cittadinanza che partecipò numerosa contro ogni aspettativa. Alle nuove generazioni resta l’arduo compito di continuare a ricordare e tramandare negli anni tutto ciò che i nostri nonni e genitori hanno fatto per Capurso, con una piccola sfida per il futuro: riprendere in mano il nostro “patto di fratellanza” con Schiller Park e ricominciare, insieme, a credere nel sogno americano.

Federica Valentini

© Riproduzione riservata

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