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Imposte federali per un fisco più territoriale. Ma i cittadini possono fidarsi?

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La probabile introduzione della SERVICE TAX dal 2014 segue l’idea di realizzare un leva fiscale sugli immobili di tipo federale. Una imposizione che, dovendo essere eseguita a livello comunale, potrebbe non sempre essere effettuata con la scrupolosa attenzione di quanto la legge consente ai Sindaci. Un esempio è quello che sta avvenendo per il pagamento dell’acconto  TARES 2013. Qualche tempo fa, dopo l’approvazione da parte del Consiglio Comunale di Capurso della delibera per il pagamento in acconto della TARES 2013, avevo espresso alcune valutazioni di merito, negative rispetto a quanto deciso. La prima si riferiva alla determinazione dell’importo da pagare che, facendo riferimento alla TARSU 2012, non sottraeva la parte relativa all’addizionale ex ECA del 10%. La seconda si riferiva alla rateazione concessa che, solo apparentemente prevedeva quattro rate, ma di fatto chiedeva di pagare l’intero importo del 2012 con le prime tre rate. In questi ultimi giorni ho verificato due delibere sullo stesso argomento, una del Comune di Barletta e l’altra di quello di Triggiano. Entrambe sono formulate secondo le indicazioni previste dalla legge e guardano con più attenzione alle esigenze dei cittadini.

A Barletta, innanzitutto, l’avviso recapitato ai contribuenti riporta: ” …la TARES sostituisce la TARSU e l’addizionale ECA ad eccezione dell’addizionale provinciale…” Inoltre, i contribuenti pagano, a titolo di acconto TARES, i 10/12 della tariffa TARSU 2012 in due rate scadenti il 31/8 e il 31/10. Il 31/12 sarà dovuto il saldo calcolato sulla base del regolamento TARES e del relativo piano finanziario, a cui bisognerà sottrarre quanto già pagato in acconto. Quindi non c’è l’addizionale ECA e per di più l’acconto è pari a 10/12 della TARSU 2012. Esempio: TARSU 2012, 120 euro senza Eca. Acconto TARES = 10/12 cioè 100 euro da versare in due rate di uguale importo, 50 euro cadauna, il 31/8 ed il 31/10. Veniamo a Triggiano. Anche qui la rateazione è disposta in tre rate. Le prime due serviranno a pagare l’80% della TARSU 2012 che non comprende l’addizionale ex ECA del 10%.  Ciò in continuità a quanto si afferma nella delibera del Consiglio Comunale laddove è scritto “….A decorrere dal 1° gennaio 2013 sono soppressi tutti i vigenti prelievi relativi alla gestione dei rifiuti urbani, ………compresa l’addizionale per l’integrazione dei bilanci degli enti comunali di assistenza (Ex-ECA);…” come prescritto dal comma 46, art. 14, DL 201/2011. E’ più che evidente che queste due delibere sono corrette sul piano normativo e sono state formulate per creare il minor disagio finanziario ai cittadini. A Capurso, nonostante una proposta di modifica, non approvata, abbia spinto in questo senso, la delibera poi assunta non ha tenuto conto della abrogazione dell’addizionale ex ECA, chiedendo ai contribuenti di pagare un importo maggiore del dovuto. In più è stata data l’illusione di una rateazione in quattro rate quando, di fatto, il pagamento dell’acconto è già completamente richiesto con le prime tre. C’è da chiedersi: come mai i Comuni di Barletta e Triggiano hanno deliberato nel rispetto della norma che abrogava l’addizionale, mentre Capurso no? E perché è stata creata l’aspettativa nei contribuenti di dover pagare in quattro rate quando, invece, il dovuto è richiesto, di fatto, in tre con scadenza a luglio, agosto e ottobre ? La quarta rata, quella di dicembre, potrebbe produrre un saldo di pochi spiccioli o anche pari a zero. C’è di più.. I Comuni hanno la possibilitá di approvare i regolamenti TARES 2013, con nuovi principi, entro il 30 novembre 2013 e un recentissimo parere ministeriale ammette che possano decidere di incassare una o più rate nel 2014 al fine di dilazionare maggiormente l’onere posto a carico dei cittadini. Decisione perseguibile dai Comuni come Barletta e Triggiano ma non da Capurso che a fine ottobre avrá giá incassato tutto l’acconto. Sono ritornato sull’argomento non per creare sterili polemiche nei confronti di questo o di quell’altro schieramento politico, ma per invitare i cittadini ad essere vigili ed a riflettere sui rischi che si corrono con un fisco troppo federale, cioè in mano ai Sindaci. Sia chiaro non sono contro il federalismo fiscale, tutt’altro, ma mi preoccupo che questo sia adottato da ciascun Comune negli esclusivi ambiti imposti dalla Legge che nessun Regolamento locale potrà trascurare di osservare. Tutto ciò al fine di tutelare il cittadino nel rispetto dei suoi precisi obblighi.

Fonte: Giovanni Puggione

Dottore Commercialista

La Redazione

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