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Wi Fi libero: una nota del Neac

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Ci è giunta in redazione una nota dal NEAC a firma del presidente Mario Boezio sull’attuale tema della liberalizzazione del Wi-Fi, introdotto dal recente “Decreto del fare”.

Comunicato

Tra le varie innovazioni del recente “Decreto del Fare” (decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69) vi è quella riguardante il cosiddetto “WI-FI libero”. Trattasi della possibilità per locali pubblici come bar, ristoranti, alberghi, discoteche etc. di offrire il servizio di accesso a internet in modalità libera e senza registrazione. Quindi il cliente che vorrà utilizzare un computer di quel locale per accedere alla Rete non avrà più l’obbligo di esibire il proprio documento di riconoscimento. L’articolo 10 – comma 1 del suddetto decreto (“Liberalizzazione dell’allacciamento dei terminali di comunicazione alle interfacce della rete pubblica”) infatti recita così: “L’offerta di accesso ad internet al pubblico è libera e non richiede la identificazione personale degli utilizzatori. Resta fermo l’obbligo del gestore di garantire la tracciabilità del collegamento (MAC address), etc. (nota: il mac address è l’indirizzo univoco che ogni computer ha nel mondo per cui non esistono due uguali).

Quindi l’obiettivo di eliminazione del cosiddetto Digital Divide, cioè delle abissali differenze di velocità di connessione esistenti sia all’interno del territorio nazionale che della stessa Europa, dove molte Regioni e Stati hanno già “uniformato verso l’alto” la velocità di accesso al web, sia in termini di burocrazia che di mega bits al secondo, si fa sempre più vicino. E’ chiaro che questo provvedimento porterà ad un significativo incremento dei servizi per tutti gli esercizi con conseguente positivo riflesso sulla stessa Economia. Verosimilmente però ogni esercente dovrà dotarsi di relativo hot-spot (dispositivo per diffondere la rete wi-fi, cioè una sorta di antenna locale) e conseguentemente i Gestori, crescendo la domanda, dovranno soddisfare l’incremento delle connessioni necessarie aumentando il numero delle antenne dislocate e/o la loro potenza. Si potrebbero avere però risvolti significativi sull’ambiente e quindi sulla nostra salute. I campi elettromagnetici infatti aumenteranno in maniera sensibile e occorrerà un più severo rispetto delle regole per la difesa da elettrosmog. Questo Comitato,che si prefigge l’obiettivo di una informazione oggettiva, ha più volte riportato consigli in merito e ricordando che il buon senso sull’uso strettamente necessario e intelligente del wi-fi rimane sempre il più efficace, rimanda a Istituzioni, Gestori e Organi di Controllo il compito della pubblica salvaguardia. Il nostro Comune, fortunatamente, è in questa direzione già da tempo (poco meno di due anni) ed anche se l’attività di prevenzione potrebbe essere più incisiva, costante, veloce ed efficace si deve riconoscere che è all’attenzione degli Amministratori. L’Architetto Bellobuono (Assetto del Territorio) e l’Assessore Costantini (Politiche Ambientali), compatibilmente con le risorse economiche disponibili, stanno lavorando ad un nuovo piano di attività per il periodo 2013/2014 e a fronte delle richieste dei Gestori, svolgono un attenta valutazione di impatto ambientale prima di rilasciare le eventuali autorizzazioni. Si ricorda a tal proposito il “blocco” di una antenna wi-max in via Epifania e il decentramento di una piccola antenna wi-fi verso la fine della zona industriale di Capurso. Riepiloghiamo quindi, in tema di protezione da elettrosmog, qual’è l’impegno prossimo futuro da parte del nostro Comune (dalle dichiarazioni dell’Assessore Costantini dopo un incontro col Comitato):

 

1)  approntamento di un Piano delle Antenne (in allestimento a cura della Società Geotel srl di Noci) e che sarà disponibile entro settembre 2013;

2) nuova fase di misurazione dei segnali emessi dalle antenne dislocate sul nostro Territorio (sempre a cura di Geotel srl);

3) impegno ad inserire nel prossimo Bilancio Comunale di previsione per l’anno 2014, e da approvare entro settembre 2013, di un piano di spesa dedicato esclusivamente al tema della sicurezza ambientale da c.e.m. (campi elettromagnetici);

4) realizzazione di un portale web dedicato, con link sul sito del Comune di Capurso e accessibile anche dai cittadini con possibilità di discussione in forum, dove fra l’altro sarà possibile consultare i risultati delle misure effettuate (a cura di Geotel srl).

Analizziamo separatamente i quattro punti:

1) nel Piano delle Antenne saranno considerati, tra l’altro, i possibili siti ospitanti le vecchie e future installazioni (antenne, ripetitori, stazioni radio base, etc.) con particolare attenzione all’eventuale decentramento o depotenziamento di quelle esistenti (la priorità maggiore sarà dedicata alle antenne installate sul Palazzo Comunale che, purtroppo, costituiscono la fonte di maggiore inquinamento e pericolo per il solo fatto di essere troppo vicine alle abitazioni civili di via Torricella, via Bari, via Regina Sforza, via Ognissanti e via Valenzano). Naturalmente l’individuazione dei siti dovrà tener conto della distanza dal centro cittadino e da eventuali siti sensibili come scuole, case per anziani e luoghi generici di aggregazione a lungo termine ma anche della possibilità, per il Gestore, di “coprire” le zone di propria interesse per consentirgli di offrire agli utenti un servizio adeguato;

2) oggettivamente le ultime misurazioni, risalenti al periodo luglio-agosto 2012, i cui risultati sono pubblicati sul sito ufficiale del Comune di Capurso, sono insufficienti a garantire la certezza della innocuità dei segnali, pertanto si auspica e si sollecita l’acquisto e la messa in opera di centraline trasportabili da installare di volta in volta e per il tempo che si riterrà opportuno, nelle zone prossime alle antenne, onde garantire un monitoraggio costante e affidabile. La misurazione dei segnali infatti non andrebbe effettuata saltuariamente e in modalità “estemporanea” ma con tempi lunghi che possano individuare i picchi pericolosi da considerare come alert nelle eventuali ulteriori azioni di difesa;

3) se l’intero gettito derivante dai canoni di locazione di tutte le installazioni presenti sul Territorio potesse essere utilizzato per la sicurezza (come peraltro indica la legge quadro) sarebbe sufficiente a garantire la nostra tranquillità però siamo pienamente coscienti e comprensivi che il Paese ha tantissime necessità di tipologia diversa (assistenza sociale, servizio civico, aiuto alle famiglie indigenti, etc.) problemi per i quali, essendo sempre insufficienti i fondi disponibili, l’Amministrazione è costretta ad attingere da altre fonti fra cui quella dei canoni in questione. Pur comprendendo queste necessità è necessario soffermarsi a considerare che il tema della sicurezza è (ahimè) primario, anche se questo rischio è invisibile e che nel bilancio di previsione vengano considerate le spese atte a promuovere attività con un valore aggiunto reale e non dispersivo (quindi costante nel tempo con azioni corrispondenti alle anomalie riscontrate);

4) naturalmente il sito web tematico costituisce una delle forme più democratiche di partecipazione alla società civile però sarebbe opportuno che precedentemente venissero espletate le attività di cui ai tre punti precedenti. Nel caso contrario la consultazione produrrebbe un dialogo sterile.

(fonte: Mario Boezio – presidente NEAC Capurso)

Redazione

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