Ciao Nonna Maria Concetta

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“U rocchètt zomb e ball jind o funne du cesteine”. Ero piccolo quando per la prima volta ascoltai questa frase: era la strofa di una poesia capursese. Mi venne da sorridere perché non capivo cosa in fondo significasse. Il mio maestro mi spiegò cosa fosse quel rocchetto che “ballava in un cestino”. Sembrava buffo pensare che un rocchetto potesse ballare e saltellare qua e là, ma in effetti l’avevo visto tante volte fino ad allora senza mai prestare più di tanto attenzione. Una danza senza senso, senza musica e senza tempo. Sembra ieri.

Un flashback istantaneo mi riporta oggi con la mente ai vicoli del centro storico, alle nonnine capursesi che sedute per strada lavoravano sapientemente con filo e uncinetto alla mano. Per la nostra amata Capurso questa ormai è storia, perché ahimè, pian piano tutto ciò si sta perdendo. Nonna Maria Concetta Egidio, la più vecchia merlettaia d’Italia, con le sue 107 primavere ne era una testimonianza vivente. Nata a Capurso il 4 febbraio del 1906, da Vito (calzolaio) e da Rosa Larocchia (casalinga), ha custodito per anni i segreti di quest’arte. Era capursese doc, nata proprio lì nel cuore del paese vecchio, in vico Cinefra; e sempre lì in via Regina Sforza ha raccolto i suoi primi lavori all’uncinetto, frutto della scuola di Donna Nenna Russo Di Tardo, dalla quale ha imparato i segreti della lavorazione. Insieme al marito Vincenzo Giovannelli, sposato nel 1924, ha esportato nel centro e nel nord Italia i merletti della ditta Egidio. Nonna Maria Concetta da anni era emigrata a Pescara, dove viveva con i figli Vito e Giuseppina, ma mai ha tagliato il suo cordone con la terra natia. Ha ricevuto, fuori Capurso, numerosissimi premi nel corso della sua vita, non ultimo l’Uncinetto d’oro conferitole dalla giuria della quarantaduesima mostra dell’Artigianato artistico internazionale tenutasi a Guardiagrele nell’agosto 2012. Quando abbiamo avuto modo di parlare con lei, durante la preparazione di alcuni numeri del magazine dello scorso anno, immensa è stata la reciproca gioia che si trasmetteva al telefono: da una parte l’entusiasmo di poter parlare coi propri “concittadini” seppur di un’altra generazione, dall’altra l’emozione di chiacchierare con una “giovane donzella d’altri tempi”, custode di una tradizione tutta capursese. Quei segreti Nonna Maria Concetta forse li avrà tramandati, o forse no… non lo sapremo, perché nella giornata di ieri ci ha lasciato.

E’ triste oggi quel rocchetto, non saltella più nel cestino, perché ha perso la sua più anziana padrona che tanto ha dato a quell’arte artigiana a noi tanto cara. La redazione di Capurso Web Tv vuole ricordare Nonna Maria Concetta nella maniera più semplice possibile, con un saluto affettuoso e un abbraccio a tutti i suoi cari, ai figli Vito e Giuseppina. Ciao nonnina e grazie di tutto.

Johnny Calabrese

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