Intervista a Gina Cassano… La “ragazzina” dell’Orsa!
Come nasce la passione per la pallavolo?
G.C.: Credo che la passione per lo sport sia nata con me, forse regalo genetico di un papà sempre e ancora con un borsone sulle spalle. Poi è stato fin troppo semplice innamorarsi della pallavolo.
Amiche, spettatori, adrenalina e pantaloncini: equazione perfetta 😉 soprattutto in un territorio (quello di Triggiano) che da sempre coltiva la cultura del volley. Grazie alla passione e alla forza di volontà del Presidente Franco Schiavone, è stata fondata la Polisportiva Anderlini, la mia “famiglia” di origine, di formazione e di crescita. Nella nostra piccola realtà avevamo creato un grande mondo fatto di sacrifici e di rapporti umani che ben legavano con le questioni tecniche. A loro devo tutto: dai campionati di categoria alla prima stagione in C, passando per tanti allenatori e per tutte le mie adorate amiche-compagne di squadra. E poi è arrivata l’Orsa, per caso: colpo di fulmine, cambio di ruolo e grande stagione in D.
Una panoramica sul campionato.
G.C.: Il nostro campionato di serie C è partito con qualche lecita perplessità, che poi si è rivelata fondata. Andavamo ad incontrare società e organici ben più preparati e esperti e tutto senza il nostro “faro in campo”. Perso l’equilibrio, persa l’armonia, persa la fiducia in noi stesse: è stato un “battesimo” durissimo, sterile di punti e di bel gioco. Poi pian piano, grazie alla nostra volontà e a quella di chi lavora con noi dietro le quinte, abbiamo ritrovato quella squadra per cui tanto ci alleniamo. Certo i punti tardano ancora ad arrivare, ma sono convinta che nel girone di ritorno avremo qualcosa da “dire” per la salvezza.
Ti senti un po’ il leader?
G.C.: Se per leader intendi la più “anzianotta” allora si. Non abbiamo ancora un vero nuovo leader, però sento di essere un punto di riferimento per tutte, nonostante le mie urla e i miei rimproveri, e spero di esserne all’altezza. Hanno tutte un gran margine di crescita. Quest’anno stiamo incontrando giocatrici importanti, con i nomi stampati dietro le maglie e non solo: è una grande occasione per tutte.
Un pensiero su Lillino Patano.
G.C.: Per una volta devo dire qualcosa di positivo su di me: l’anno scorso ho ricevuto non pochi complimenti da tecnici e atlete abituati a vedermi in altre vesti per i progressi fatti nel mio nuovo ruolo. In realtà quei complimenti andavano fatti a lui, Lillino Patano. Non so perché, ma lui aveva già disegnato tutto. Da quel primo giorno alla Venisti, ha creduto in me e con tanta pazienza ha trasformato quei bagher in “quasi palleggio”. Una magia!!!
Cosa vuole fare da grande Gina Cassano?
G.C.: Quello che sto già facendo: la ragazzina!! Si può?!
Giuseppe Buono
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