Giuseppe Scattarella ….”Sulle orme del maestro Antonio Petrosino”. Conseguito il titolo di Istruttore FIKBMS. La storia di un riscatto. La passione per lo sport che prima ti toglie qualcosa e dopo ti da tanto. Giuseppe Scattarella è una giovane promessa del calcio, ma a causa di un infortunio al ginocchio sinistro, non riesce a passare le selezioni per la Fiorentina calcio. Correva l’anno 1991, casualmente vede una lezione di kickboxing in una palestra di Noicattaro ed è amore a prima vista.
Non conoscendo personalmente l’istruttore, decide di andare in un locale di Adelfia, dove Antonio Petrosino già maestro della disciplina e suo amico, lavorava come addetto alla sicurezza. Chiede informazioni su come e quando e inizia a tirare i primi calci, allenandosi con Antonio Petrosino. Dopo circa due anni comincia l’attività agonistica, specializzandosi nel Light-Contact e da quel momento non si è più fermato. Unico allievo ad aver conseguito la cintura nera II Dan, soprattutto da sempre molto legato al suo maestro da un rapporto di stima ed affetto. Nel 2006 Antonio Petrosino a causa di un terribile incidente perde la vita; da quel momento Giuseppe gestisce la palestra del suo maestro e continua ancora oggi il lavoro del suo mentore con la stessa passione e dedizione.
Il 18/11/2012 Giuseppe Scattarella, della palestra Fight and Fitness di Capurso, raggiunge un grande risultato, conseguendo il titolo di Istruttore FIKBMS (Federazione Italiana Kickboxing) rilasciato dal maestro Donato Milano, nonché direttore tecnico della nazionale italiana di Full Contact e responsabile della formazione di Allenatori, Isruttori e Maestri FIKBMS.
Il termine “KICKBOXING” (letteralmente “Tirare di calcio e di pugno”) nasce negli USA ufficialmente nel 1974 con il nome di “FULL CONTACT KARATE”. Per l’esattezza, era il 14 settembre 1974 quando nella Los Angeles Cow Sports Arena, Mike Anderson organizzò il primo Campionato del Mondo Professionistico di questo nuovo sport, che ebbe negli americani Joe Lewis, Bill Wallace e Jeff Smith i suoi primi eroi.
Dall’American Full contact karate, si sono invece sviluppate tre formule fondamentali: il Semi-contact, il Light-contact e il Full-contact.
Semi Contact – si può colpire dal tronco in su e dopo ogni punto portato a segno, vi è una interruzione da parte dell’arbitro del combattimento.
Light Contact – come il full contact, solo che non si combatte su di un ring, ma su un quadrato di tatami ed il K.O. non è consentito, con penalità di squalifica.
Full Contact – sono consentiti pugni e calci dal tronco alla testa (nuca inclusa), si utilizzano pantaloni lunghi. I round sono continuativi ed è ammessa la vittoria per K.O. dell’avversario. Come per la boxe viene combattuto su di un ring.
Giuseppe Scattarella dice: “Il light contact mi ha insegnato a vivere, a rispettare me come uomo e può sembrare strano ma insegna a rispettare gli altri”. Uno sport dove si combatte può sembrare violento ma al termine della gara ci si abbraccia, ci si complimenta, c’è profonda stima dell’avversario. C’è quella nobiltà sportiva che purtroppo, frequentemente manca in molti sport “più popolari”. Pensate a come finiscono spesso le partite di calcio e coglierete le differenze.
Durante i suoi 20 anni di carriera, si sono susseguite una serie di gare e successi a livello Regionale e Nazionale. Oggi non ha appeso i guantoni al chiodo, insegna uno sport, un’arte, allena i giovani, proseguendo ciò che il suo maestro si era preposto come obiettivo: diffondere questa nobile disciplina avvicinando i ragazzi alla kick boxing non solo come sport ma anche come stile di vita.
Giuseppe Buono
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