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IMU. Ma quanto ci costi?

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<<IMU. Ma quanto ci costi?>> Croce e delizia della nuova imposta del governo Monti

Scopriamo quanto peserà nelle tasche dei contribuenti con l’esperto Dott. Giovanni Puggione

 

Con il decreto legislativo 23/2011 in materia di federalismo fiscale municipale è stata introdotta la nuova imposta del governo Monti, l’IMU (Imposta Municipale Unica). Con successive modifiche al famoso decreto Salva Italia, il governo ha anticipato di due anni l’applicazione della nuova imposta, ripristinando così la vecchia e cara ICI ma sotto nuove spoglie. Secondo le dichiarazioni del sottosegretario dell’Economia, Vieri Ceriani, l’IMU colpirà circa il 70% dei proprietari della prima casa, che pagheranno in media una cifra che si aggira sui 200 euro. Mentre il restante 30% sarà esente dall’imposta. Parole confortanti, ma che di certo non fanno stare molto tranquilli i contribuenti, già vessati da numerosi aumenti in quest’ultimo periodo, i quali si pongono alcuni interrogativi: quanto costerà questa nuova imposta? Chi e su chi graverà? Come si calcola?

Per rispondere a queste domande abbiamo intervistato il dott. Giovanni Puggione, commercialista ed esperto di fiscalità degli enti locali.

 

Con il decreto legislativo 23/2011 (federalismo municipale) è stata introdotta la nuova imposta I.M.U. Possiamo capire di cosa tratta?

Il decreto Salva Italia ha anticipato in via sperimentale, per il periodo 2012 – 2014, l’imposta municipale sugli immobili “IMU” prevista dal decreto legislativo sul federalismo fiscale municipale, con delle differenze rispetto all’applicazione a regime prevista nel 2015. Una riguarda l’imposizione anche alle abitazioni principali, l’altra riguarda la compartecipazione dello Stato all’imposta applicabile su tutti gli altri immobili diversi dall’abitazione principale. L’IMU sostituisce la precedente ICI, l’irpef e le relative addizionali sul reddito fondiario degli immobili non locati. C’è una nuova e più restrittiva definizione di abitazione principale che la individua in quella nella quale il possessore e il suo nucleo familiare hanno sia la residenza anagrafica, sia la dimora abituale.

 

Andiamo ad analizzare questa nuova imposta. Come e in base a quali elementi verrà calcolata?

L’IMU viene determinata prendendo come riferimento il possesso di fabbricati o terreni. La loro rendita catastale rivalutata, moltiplicata per specifici coefficienti, determina la base imponibile sulla quale vengono applicate le aliquote di base previste dalla legge che sono il 4 x 1000, nei casi di abitazioni principali e loro pertinenze, e il 7,6 x 1000 in tutti gli altri casi. Per le abitazioni principali è prevista anche una detrazione pari a 200 euro, usufruibile da tutti i possessori, ed un’altra aggiuntiva, solo per il 2012 e 2013, di ammontare pari a 50 euro per ogni figlio, con un massimo di 8, convivente con il possessore del fabbricato e di età non superiore ai 26 anni. Questa detrazione aggiuntiva potrà esser usufruita anche se il figlio, avendo un proprio reddito, non è fiscalmente a carico. Per gli altri immobili, dove l’aliquota base complessiva è pari al 7,6 x 1000, bisognerà procedere a due distinti calcoli: uno nei confronti del Comune e l’altro nei confronti dello Stato che dovrà essere effettuato con un aliquota pari al 3,8 x 1000.

 

Quali saranno i metodi di pagamento dell’imposta?

Il prossimo pagamento del 18 giugno, pari al 50% del calcolo riveniente dall’applicazione delle aliquote base, dovrà avvenire esclusivamente con il modello F24. A dicembre dovrebbe essere previsto anche un bollettino postale. Solo per il 2012 quanto dovuto per l’abitazione principale potrà essere pagato, a scelta, in due o tre rate. In ogni caso il pagamento non sarà più effettuato, come per l’ICI, direttamente al Comune.

A suo avviso con l’introduzione dell’IMU ci sarà meno evasione fiscale?

Con l’introduzione dell’IMU sperimentale ci sarà senz’altro un inasprimento della tassazione sugli immobili dovuto alla sua applicazione all’abitazione principale, a coefficienti di moltiplicazione più elevati e ad una quota riservata allo Stato che, pur essendo sostitutiva dell’Irpef, arriva ad essere il doppio di questa. Rispetto all’evasione fiscale sarà la capacità delle Amministrazioni Comunali, nell’effettuare gli accertamenti del caso, a ridurla. A tal proposito evidenzio che il decreto Salva Italia stabilisce un incentivo a favore dei comuni che collaboreranno attivamente nella lotta all’evasione che consiste nel devolvere interamente a loro le quote di IMU a beneficio dello Stato accertate.

 

Leggendo varie notizie sull’introduzione della nuova imposta, sembra che, alcuni comuni hanno deciso di non introdurre l’IMU: i sindaci hanno la facoltà di determinare l’aliquota dell’imposta o la possibilità di non applicarla?

I sindaci non possono non applicare l’IMU. Ciò che è rimesso alla loro facoltà regolamentare sono le riduzioni delle aliquote base nella misura di 2 punti, in più o in meno, per quella prevista per l’abitazione principale, e di 3 punti, in più o in meno, per quella relativa a tutti gli altri immobili. I comuni potranno anche ridurre l’aliquota base del 7,6 x 1000 al 3,8 nei confronti di imprese costruttrici per gli immobili da loro realizzati ed in attesa di vendita per un periodo non superiore ai 3 anni dalla loro ultimazione e non locati. Potranno ridurre al 4 x 1000 l’aliquota nei casi di immobili locati, che appartengono ad imprese o professionisti, o a enti non commerciali. Potranno anche operare sulla detrazione prevista nei casi di abitazione principale aumentandola rispetto a quella base di 200 euro e comunque fino concorrenza dell’imposta lorda. Le pertinenze sono ora individuate dalla legge e non più dai comuni che potranno però equiparare all’abitazione principale quella, non locata, posseduta sia da anziani o disabili ricoverati in luoghi di cura, sia dai cittadini italiani residenti all’estero. L’equiparazione comporterà la tassazione secondo le regole proprie dell’abitazione principale. Le variazioni dei
comuni per il 2012 potranno essere deliberate entro il prossimo 30 settembre.

L’IMU sarà applicata anche sui terreni agricoli?

Si, e proprio nel settore agricolo ci sono importanti novità. Gli immobili strumentali rurali perdono l’esenzione rispetto alla precedente ICI e vengono tassati con un aliquota base pari al 2 x 1000, tutta a beneficio dei comuni, da versare con specifiche agevolazioni. Restano esenti solo quelli situati in particolari zone. I terreni agricoli invece vanno considerati diversamente a seconda che il possessore sia o meno un coltivatore diretto o un imprenditore agricolo professionale, iscritto negli elenchi della previdenza agricola, e che li conduca direttamente secondo le tecniche dell’agricoltura.

Visto il periodo di forte recessione economica in cui ci troviamo e di una situazione non certo facile del settore agricolo a suo avviso era necessario applicare l’imposta anche sui terreni agricoli?

Anche l’ICI colpiva i terreni agricoli ma con una franchigia della base imponibile nettamente superiore a quella oggi prevista dall’IMU che ha aumentato i coefficienti di moltiplicazione per la sua determinazione.

IMU 2 o IMU BIS: cosa tratta e quali sono i soggetti interessati?

Stiamo parlando dell’imposta di scopo che è cosa diversa dall’IMU. Tale imposta esiste dal 2007 e il decreto legislativo sul federalismo fiscale municipale ha apportato delle modifiche alla originaria normativa. In ogni caso pur avendo come basi imponibili le stesse dell’IMU, l’imposta potrà essere introdotta soltanto per finanziare determinate opere pubbliche che le amministrazioni comunali vorranno realizzare. Una introduzione, quindi, non automatica. Inoltre, il mancato avvio della realizzazione delle opere cui l’imposta è destinata, nei due anni dall’introduzione, comporterà la restituzione di quanto pagato al cittadino contribuente.

Giovanni Calabrese

© Riproduzione Riservata

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