Filumena Marturano in scena all’Auditorium della scuola “Rita Levi Montalcini” di Capurso

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Riceviamo e pubblichiamo, comunicato stampa giunto in redazione.

Filumena Marturano Domenica 1° dicembre 2013 – due spettacoli: ore 18, ore 20. Auditorium della scuola R.L. Montalcini – via Valenzano. Cartellone Autunno 2013 Capurso Cultura, Assessorato alle Politiche Culturali – Istituto comprensivo Savio-Montalcini. Con?Cristina Angiuli, Teo Saluzzi, Mimì Uva regia Cristina Angiuli, Produzione Associazione Il vello d’oro, Valenzano. Tratto da Eduardo De Filippo,?con??Cristina Angiuli (Filumena Marturano),?Teo Saluzzi (Domenico Soriano),?Mimì Uva (Alfredo). Interventi musicali e canzoni di Mimì Uva. Regia?Cristina Angiuli. Previsto contributo volontario.

“Filumena Marturano” capolavoro di Eduardo De Filippo, scritto nel 1946, rappresenta – secondo la volontà dell’autore stesso – il bisogno di riscatto morale dell’Italia dell’immediato dopoguerra.?Tale bisogno trova il suo apice quando Filumena svela, al suo compagno Domenico Soriano, di avere tre figli, di cui uno è proprio suo, di Domenico. Filumena si rifiuta di indicarlo e rivendica l’uguaglianza di tutti e tre agli occhi di Domenico. “Hann’a essere eguale tutt’e tre – dice Filumena – senza particolarità”. I tre figli rappresentano le tre parti dell’Italia: Nord, Centro, Sud. Ma oggi, a distanza di sessant’anni, perché rimettere in scena questo testo? Cosa rappresenta Filumena nel terzo millennio? Filumena è la Mater Mediterranea per eccellenza, è un archetipo.?Eduardo ha creato un personaggio assoluto: esisterebbe teatralmente anche senza il supporto degli altri personaggi. E’ autonoma.? In Filumena c’è la donna, tutta la donna: la figlia istigata dal padre alla prostituzione, a causa della miseria in cui vivevano; la prostituta, la madre,la compagna di vita, la lavoratrice. E’ anche un personaggio permeato di religiosità: una religiosità profonda,legata a un giuramento fatto a “Maria”,con la quale mantiene un’intesa per tutto il corso della vita. Esiste una Filumena oggi? Sì! Perché no? In ultimi tempi, in cui si discute sul valore della famiglia, sul significato di mantenerla viva, sull’aborto, in un mondo in cui anche la Chiesa esorta a non aver paura di Cristo,quindi a non temere la vita, a mio modesto parere, Filumena diventa una forte occasione per riflettere su questi temi. Ho realizzato una riduzione del testo, per focalizzare l’attenzione del pubblico sui momenti più significativi del percorso di vita della protagonista e, come i fatti dimostrano, il Teatro non perde mai il suo significato più profondo: quello etico.

(fonte: portavoce del sindaco)

Redazione

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