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La vicenda Centro Risvegli si chiude davvero definitivamente?

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Abbiamo ricevuto in redazione dal Comune di Capurso un comunicato stampa alle ore 13.25 di oggi martedì 17 aprile 2012, che pubblichiamo prontamente.

Comunicato Stampa

La vicenda legata al “Centro risvegli” si è ufficialmente chiusa venerdì 13 aprile 2012. O almeno così pareva.

Ma andiamo con ordine.

Com’è ormai noto, il 30 dicembre scorso la società che gestisce il Centro sociale polivalente intitolato a Giovanni Paolo II di proprietà comunale in via San Carlo, chiedeva a) la modifica della capacità ricettiva della struttura Residenza socio-sanitaria assistita (RSSA) da n°100 utenti a n°30 utenti; b) la rinuncia al funzionamento di due strutture socio-assistenziali denominate “Centro diurno” autorizzate; c) la realizzazione di una struttura extraospedaliera denominata “Centro risvegli” con 35 posti letto destinati ai pazienti in stato di coma, altrettanti p.l. a un assistente per ciascun paziente.

L’Amministrazione comunale, dopo un lungo, attento e scrupoloso studio della complessa problematica, ha trasmesso al soggetto gestore, come previsto dalle leggi sui procedimenti amministrativi, il preannuncio di diniego dell’autorizzazione richiesta a firma del funzionario responsabile del Settore di competenza. Venivano in tal modo rese note le perplessità tecnico-giuridiche sull’iter innescato dall’istanza.

All’indomani dell’arrivo in Municipio di una nota contenente le controdeduzioni del gestore, lo stesso, al termine di una riunione tenutasi venerdì 13 aprile ha comunicato con nota scritta la “rinunzia alla istanza trasmessa in data 30/12/2011 protocollo n°28558 finalizzata a consentire l’esercizio della attività di struttura riabilitativa extra ospedaliera Centro Risvegli che, tecnicamente e giuridicamente non è possibile realizzare anche in considerazione dei tempi necessari per l’accreditamento della stessa SRE, della mancanza di una retta remunerativa in base alla quale calcolare il piano finanziario e soprattutto della mancanza di copertura finanziaria da parte del Servizio sanitario regionale”. Firmato Cogepro srl e GMS spa, di cui è amministratore unico l’ing. Francesco Pellicani.

* * *

A questa Amministrazione la condizione di tutte le persone sofferenti sta molto a cuore. È proprio per tale motivo che il Comune non ha mai aprioristicamente chiuso le porte in faccia ad alcuno. Né al gestore – la cui istanza è stata studiata con grande attenzione e professionalità -, né tantomeno alla Associazione che si occupa dei pazienti in stato di coma, più volte accolta e ascoltata dal Sindaco.

Ma sta a cuore anche il destino del “Centro sociale polifunzionale” che è una struttura di proprietà comunale, realizzata su un suolo donato alla collettività dal benefattore Gennaro Venisti.

Non si può sottacere che livello politico e struttura tecnica hanno dovuto operare in tutto questo tempo ritrovandosi nel bel mezzo di una vera e propria tempesta mediatica. Certo non la migliore condizione per analizzare situazioni complesse e addivenire a soluzioni che salvaguardino gli interessi della collettività e adottate in piena coscienza e nel pieno rispetto della legge. A questi valori da sempre è improntata l’opera di questa Amministrazione. Va altresì sottolineato come, nonostante si sia trovata sotto attacco, la maggioranza che esprime la Giunta e il Sindaco in carica ha affrontato la vicenda con grande senso di responsabilità e compattezza, mai derogando ai principi che prima si enumeravano.

E proprio alla luce di tali considerazioni – che dunque non sono vuote enunciazioni fini a se stesse come quasi tutte le tesi avverse sostenute da più parti in questi giorni, alcune a dire il vero inqualificabili –, dopo il tavolo di concertazione di venerdì scorso l’ing. Pellicani ha assunto in tutta libertà, coscienza e autonomia le proprie decisioni e le ha comunicate per iscritto.

Il sindaco Francesco Crudele ha detto: <Avevo il preciso dovere di sedermi con l’imprenditore di riferimento per capire insieme quali fossero le vie d’uscita. Ci sono problematiche cui occorre far fronte in tempi rapidi per un repentino riequilibrio economico-finanziario imposto dalla convenzione che sovrintende alla gestione della Giovanni Paolo II. E sono convinto che le ulteriori e diverse proposte scaturite a seguito dell’incontro di venerdì siano in grado di ridare la piena operatività al centro. Anche in questo caso – conclude il primo cittadino – attendiamo che lo studio di fattibilità affidato ai tecnici comunali venga portato a termine ai fini della eventuale concessione di autorizzazioni>.

Un’altra novità delle ultime ore è la richiesta del gruppo Capurso nel cuore di investire della vicenda il Consiglio comunale. La mozione, in verità, <è arrivata fuori tempo massimo. Di che cosa dovremmo parlare in Consiglio, di un Centro Risvegli che il gestore della Giovanni Paolo II non vuole fare più a Capurso?>, si chiede il vice sindaco Mario Costantini. <Nelle ultime settimane siamo stati sottoposti a ogni sorta di negativa pressione mediatica: in molti casi è stato dichiarato disprezzo per la nostra Amministrazione e per il Sindaco, nulla chiedendosi circa le ragioni delle decisioni che stavamo assumendo con grande senso di responsabilità e nel pieno rispetto della Legge. Ma ancora oggi siamo facile bersaglio sui social network del qualunquismo e della disinformazione>.

<Abbiamo sopportato oltre  l’immaginabile – chiosa il Sindaco – e oggi vorrei che fosse evidente che, oltre alle famiglie che vivono il dramma di una situazione quotidiana terribile, anche l’Amministrazione comunale di Capurso è stata impropriamente – e, ripeto, ho il sospetto che tutto sia stato fatto ad arte – coinvolta in logiche e disegni che non le appartengono>.

La mozione presentata sarà inserita all’ordine del giorno del prossimo Consiglio comunale. Non c’è nulla da nascondere. C’è solo da continuare a lavorare a favore della comunità, nel solco della legalità.

(da Comune di Capurso)

©Riproduzione riservata

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